Le procedure concorsuali: aggiornamenti alla luce del Codice della Crisi d’Impresa e dell’Insolvenza (CCII)

Le procedure concorsuali sono procedimenti giuridici attivati in caso di insolvenza di un’impresa, mirati alla ristrutturazione dei debiti o, in caso estremo, alla liquidazione ordinata del patrimonio aziendale. Il CCII pone una forte enfasi sull’emersione anticipata della crisi e sulla continuità aziendale, cercando di evitare il più possibile la liquidazione delle imprese sane.

Le principali finalità delle procedure concorsuali, rinnovate dal CCII, sono:

  • Protezione dei creditori: garantire che i creditori ottengano il massimo possibile dal patrimonio dell’azienda insolvente, evitando stralci dannosi.
  • Ristrutturazione aziendale: permettere all’azienda di continuare l’attività tramite ristrutturazioni, preservando i posti di lavoro e il valore aziendale.
  • Liquidazione ordinata: in caso di insolvenza irreversibile, garantire una liquidazione del patrimonio rispettando i diritti di tutte le parti coinvolte.
  • Prevenzione dell’insolvenza: incentivare interventi tempestivi, anche attraverso strumenti negoziati.

Con il nuovo codice, le procedure concorsuali sono state ampliate e arricchite di nuovi strumenti tra cui la composizione negoziata e il piano di ristrutturazione soggetto ad omologa. Di seguito si elencano  tutti  gli strumenti a disposizione per le imprese in stato di crisi o d’insolvenza 

Non è una procedura concorsuale, ma un percorso stragiudiziale per la risoluzione della crisi. L’imprenditore può avvalersi di un esperto indipendente per facilitare le trattative con i creditori e cercare di evitare l’insolvenza. Durante questo processo, l’azienda rimane operativa e non subisce spossessamento. La composizione negoziata mira a risolvere le situazioni di crisi in modo rapido e senza la necessità di un intervento giudiziario, se non per misure specifiche.

Anche questi non rappresentano una vera e propria procedura concorsuale ma uno strumento giuridico per la gestione delle crisi d’impresa. Questi accordi permettono a un imprenditore in stato di crisi o insolvenza di presentare un piano ai creditori, mirato a risanare l’esposizione debitoria e a riequilibrare la situazione finanziaria dell’azienda. Gli accordi in esecuzione di piani attestati di risanamento offrono una via per le imprese in difficoltà per ristrutturare i propri debiti e migliorare la propria situazione finanziaria senza dover ricorrere a procedure concorsuali più complesse.

Gli accordi di ristrutturazione sono strumenti flessibili che consentono all’impresa di rinegoziare i debiti con i creditori, anche attraverso modalità di accordi agevolati, che richiedono l’adesione di almeno il 30% dei creditori (rispetto al 60% previsto dagli accordi classici). Inoltre, il CCII introduce la possibilità di estendere gli effetti dell’accordo ai creditori non aderenti, tramite l’accordo ad efficacia estesa.

Introdotto dal CCII, il PRO permette al debitore di proporre un piano di ristrutturazione dei debiti che, se approvato dai creditori e omologato dal tribunale, diventa vincolante. Questo strumento è particolarmente utile per riorganizzare le attività aziendali e garantire la continuità operativa, prevedendo anche la suddivisione in classi dei creditori e deroghe alle regole di parità di trattamento tra i creditori, a condizione che il piano sia approvato da tutte le classi.

Il concordato preventivo è un piano proposto dall’azienda per la ristrutturazione dei debiti e la prosecuzione dell’attività. Con il CCII, questa procedura è stata potenziata, incentivando l’uso del concordato in continuità aziendale, che permette all’impresa di proseguire le attività economiche garantendo il soddisfacimento dei creditori. È stata introdotta la possibilità di suddividere i creditori in classi, offrendo trattamenti differenziati a seconda delle loro priorità, e il meccanismo del cross-class cram down, Che permette l’omologazione del piano anche se alcune classi di creditori sono contrarie.

Sostituisce il tradizionale “fallimento”. Questa procedura si attiva quando l’insolvenza è irreversibile e non è possibile trovare soluzioni di continuità. La liquidazione giudiziale comporta la vendita del patrimonio dell’azienda per ripagare i creditori. Il curatore nominato dal tribunale si occupa di gestire la procedura e distribuire i proventi della liquidazione tra i creditori.

La liquidazione coatta amministrativa è una procedura concorsuale prevista dalla legge italiana, applicabile a specifiche categorie di imprese e enti sottoposti a controllo pubblico, come banche, assicurazioni e istituti di credito. Questa procedura ha lo scopo principale di liquidare l’attivo dell’impresa e ripartire il ricavato tra i creditori, garantendo nel contempo la tutela di interessi pubblici e la stabilità economica.

L’amministrazione straordinaria è stata introdotta per gestire le crisi delle grandi imprese e garantire la continuità produttiva. È un processo che mira a ristrutturare l’impresa in difficoltà, consentendo la vendita dei beni o la ristrutturazione del debito sotto la supervisione di un commissario straordinario, nominato dal Ministero dello Sviluppo Economico. Questa procedura è riservata a specifiche categorie di imprese, come quelle considerate strategiche per l’economia nazionale. L’implementazione della normativa mira a salvaguardare posti di lavoro e stabilità economica in contesti critici.

La gestione delle procedure concorsuali richiede competenze specialistiche e una conoscenza approfondita delle normative in vigore. La complessità delle procedure richiede spesso l’intervento di professionisti qualificati, come avvocati e consulenti aziendali, per garantire che tutte le fasi siano gestite correttamente e nell’interesse di tutte le parti coinvolte.

Un elemento fondamentale delle procedure concorsuali è il recupero dei crediti. I creditori devono presentare tempestivamente le loro richieste per evitare che il diritto al recupero si estingua per prescrizione. Generalmente, i crediti si prescrivono entro dieci anni, ma esistono eccezioni a seconda della natura del credito. Il CCII introduce meccanismi che rendono più chiara e semplice la gestione del recupero crediti, garantendo tempi certi e la protezione dei creditori.

  • Monitorare la salute finanziaria: La prevenzione è essenziale. Una gestione oculata e attenta delle finanze aziendali può evitare l’insorgere di crisi.
  • Agire tempestivamente: Quando emergono segni di difficoltà finanziarie, è fondamentale intervenire subito attivando gli strumenti appropriati, come la composizione negoziata della crisi.
  • Consultare professionisti esperti: Le procedure concorsuali sono complesse e richiedono un approccio professionale. Un esperto può fare la differenza tra una gestione efficace e una disastrosa.

Il Codice della Crisi d’Impresa e dell’Insolvenza rappresenta un’evoluzione significativa per la gestione delle crisi aziendali in Italia. Le nuove procedure concorsuali non solo proteggono i creditori, ma incentivano la continuità aziendale e la ristrutturazione delle imprese in difficoltà. Attraverso una gestione oculata e con l’assistenza di esperti, le aziende possono superare le crisi economiche e, in alcuni casi, trovare nuove opportunità di rilancio.

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