Cessione pro soluto: cos’è e come effettuarla

Introduzione alla Cessione del Credito

La cessione del credito è un’importante leva finanziaria per le imprese che necessitano di migliorare la liquidità o gestire i rischi legati ai crediti inesigibili. Consente il trasferimento di crediti da un’azienda, il cedente, a un’altra parte, il cessionario, liberando il cedente da future responsabilità. 

Definizione e Differenze tra Pro Soluto e Pro Solvendo

Pro soluto” implica il trasferimento di crediti senza mantenere alcuna responsabilità futura, a differenza del “pro solvendo“, dove il cedente resta responsabile fino al completo pagamento del debito.

Questi sono senz’altro termini essenziali nella cessione del credito, vediamo più nel dettaglio le differenze. Nel contesto “pro soluto”, il creditore cede un credito a un terzo, che paga subito una parte e si assume il rischio di riscuotere l’intero debito alla scadenza. Se il debitore non paga, il terzo non può rivolgersi al creditore originario, assumendo tutte le conseguenze dell’inadempimento. Invece, nel “pro solvendo”, il terzo può richiedere il rimborso al creditore originale se il debitore non salda il debito: il cedente rimane responsabile per l’importo fino a quanto pagato dal cessionario per l’acquisto del credito. Questo significa che il rischio di insolvenza del debitore originale passa al cessionario, ma con la possibilità di rivalersi sul cedente fino all’importo pagato per l’acquisto del credito. La scelta tra le due forme di cessione del credito influenzi significativamente i rischi e le responsabilità delle parti coinvolte, senza alterare i diritti del debitore originario, che resta estraneo all’accordo di cessione a meno di disposizioni legali specifiche o di prestazioni personalissime che lo coinvolgano.

Meccanismi di Funzionamento della Cessione del Credito

Il processo di cessione del credito inizia con la valutazione dei crediti da cedere e prosegue con la selezione di un cessionario affidabile con il quale verranno negoziate le condizioni di cessione. Secondo il codice civile, articoli 1260 e seguenti, la cessione può essere effettuata sia a titolo gratuito che oneroso. Tipicamente, il cedente non risponde della solvenza del debitore, a meno che non vi sia una garanzia esplicita. Nelle cessioni pro soluto a titolo oneroso, deve almeno garantire l’esistenza del credito al momento della cessione. Importante è la notifica al debitore, che non deve fornire consenso tranne nei casi di crediti di natura strettamente personale o vietati dalla legge. La cessione diventa efficace non appena il debitore la accetta o riceve notifica, permettendo il trasferimento di varie tipologie di crediti, come quelli commerciali, fiscali, o d’imposta.

Normativa di riferimento

La cessione del credito, comprese le disposizioni per la cessione pro soluto, come detto è disciplinata dal Codice Civile italiano negli articoli 1260 e seguenti. Questi articoli offrono una base giuridica chiara per la trasferibilità dei crediti da un soggetto ad un altro, definendo le responsabilità e i diritti di cedente e cessionario. Qui di seguito, un’esplorazione più dettagliata di queste normative:

 

Articolo 1260 – Trasferimento del Credito

L’articolo 1260 stabilisce che un credito può essere trasferito dal creditore a un altro soggetto, a meno che il trasferimento non sia vietato dalla legge, opposto dalla natura del rapporto o se il credito stesso è strettamente personale. Questo articolo pone le basi per la possibilità di trasferire crediti, inclusi quelli in modalità pro soluto, a patto che non esistano impedimenti specifici.

 

Articolo 1261 – Consenso del Debitore

Secondo l’articolo 1261, il trasferimento di un credito a un nuovo soggetto non richiede il consenso del debitore originale, sebbene il debitore debba essere informato del trasferimento perché sia tenuto a pagare al nuovo creditore. Questo assicura che il processo di notifica al debitore sia rispettato, mantenendo l’integrità del trasferimento del credito e riducendo la possibilità di contestazioni.

 

Articolo 1262 – Responsabilità del Cedente

L’articolo 1262 del Codice Civile tratta della responsabilità del cedente in caso di cessione del credito. Nella cessione pro soluto, se specificato nel contratto, il cedente non ha la responsabilità per la solvibilità del debitore, liberando completamente il cedente da ulteriori obbligazioni una volta effettuata la cessione. Tuttavia, se non espressamente escluso, il cedente potrebbe rimanere responsabile verso il cessionario per eventuali difetti del credito che ne impediscono la riscossione.

 

Articolo 1263 – Garanzie sulla Solvibilità del Debitore

Questo articolo precisa che, a meno che non sia diversamente accordato, il cedente garantisce al cessionario la solvibilità del debitore al momento della cessione del credito. In caso di cessione pro soluto, questo articolo può essere derogato mediante un accordo specifico che escluda tale garanzia, trasferendo così tutti i rischi di insolvenza al cessionario.

 

Articolo 1264 – Opponibilità delle Eccezioni

L’articolo 1264 stabilisce che il cessionario deve subire tutte le eccezioni che il debitore avrebbe potuto opporre al cedente prima della notificazione del trasferimento del credito. Questo significa che eventuali difese legali o motivazioni che il debitore aveva contro il cedente rimangono valide anche contro il cessionario.

Vantaggi Economici e Rischi Associati

I vantaggi principali della cessione pro soluto includono una migliore liquidità e una riduzione del rischio di credito per il cedente. Tuttavia, esiste il rischio che il cessionario non riesca a recuperare il valore completo del credito acquistato, influenzando negativamente il prezzo di cessione. La scelta tra cessione pro soluto e pro solvendo dipende da vari fattori, tra cui l’ammontare del debito e la stabilità delle relazioni commerciali. In un contesto di incertezza, la cessione pro soluto minimizza il rischio di credito poiché trasferisce tutte le responsabilità legate all’inadempimento del debitore al cessionario, eliminando i carichi amministrativi e burocratici per l’azienda cedente. La cessione pro solvendo, invece, mantiene il rischio di insolvenza in capo al cedente, ma può offrire maggiore liquidità immediata se esistono relazioni commerciali solide e di lungo termine.

 

Implicazioni Fiscali della Cessione del Credito

Le implicazioni fiscali delle cessioni di credito sono complesse e variano in base alla normativa fiscale applicabile. Le operazioni di cessione pro soluto e pro solvendo sono generalmente esenti IVA, classificate come servizi finanziari. Per le pro soluto, il rischio di insolvenza viene trasferito al cessionario, e il credito eliminato dal bilancio del cedente, influenzando il trattamento delle perdite realizzate. Diversamente, nella cessione pro solvendo, il rischio rimane con il cedente, che deve mantenere il credito nel bilancio fino all’effettivo pagamento. L’IVA per queste operazioni è gestita secondo il regime dell’IVA per cassa, e il cedente deve versarla solo quando il debitore effettua il pagamento al cessionario. È essenziale consultare un consulente fiscale per valutare correttamente questi aspetti e per assicurare una gestione fiscale conforme e ottimale delle cessioni di credito.

 

Cessione dei Crediti nei Confronti della Pubblica Amministrazione

La gestione di crediti verso enti pubblici richiede attenzione alle normative specifiche e ai tempi di pagamento prolungati, che possono complicare l’operazione. La cessione di crediti vantati dalle imprese verso la PA spesso avviene tramite factoring. Questo non solo fornisce supporto di liquidità, ma permette di gestire anche la complessità dei rapporti amministrativi con gli enti pubblici. Tuttavia, le operazioni sono regolate da una normativa complessa e richiedono il consenso della PA, specialmente se il credito deriva da un contratto pubblico. Questa regolamentazione mira a proteggere l’interesse pubblico e a garantire che le risorse finanziarie siano disponibili per la regolare esecuzione del contratto. Inoltre, la cessione di crediti in corso di esecuzione è condizionata all’approvazione preventiva della PA, riflettendo l’esigenza di garantire una gestione prudente delle finanze durante l’esecuzione del contratto.

 

Cessione dei Crediti in Blocco e Cartolarizzazione

La cessione dei crediti in blocco e la cartolarizzazione sono due tecniche finanziarie complesse utilizzate dalle aziende e dalle istituzioni finanziarie per gestire il proprio portafoglio crediti in modo efficiente. Ecco alcuni dettagli aggiuntivi su entrambe le pratiche:


  • Cessione dei Crediti in Blocco:

La cessione dei crediti in blocco si riferisce alla vendita di un gruppo di crediti a un acquirente, noto come cessionario, in una singola transazione. In Italia, le cessioni in blocco sono regolate da diverse disposizioni legislative, tra cui l’art. 58 del d.lg. 1° settembre 1993, n. 385, e la legge 30 aprile 1999, n. 130, che disciplina la cessione dei portafogli di crediti pecuniari. Il processo coinvolge il trasferimento dei diritti dei crediti dal cedente al cessionario. Questo può avvenire attraverso contratti specifici e, in alcuni casi, richiede l’approvazione regolamentare.

 

La cessione dei crediti consente al cedente di liberare capitale e ridurre il rischio associato ai crediti inesigibili. Inoltre, può migliorare la liquidità dell’azienda e consentire una gestione più efficiente del portafoglio.


  • Cartolarizzazione:

La cartolarizzazione è un processo finanziario che coinvolge la trasformazione di crediti in attività finanziarie negoziabili, noti come titoli cartolarizzati o ABS (Asset-Backed Securities). In una tipica operazione di cartolarizzazione, i crediti vengono trasferiti a una società veicolo (SPV) appositamente costituita. Questa SPV emette titoli (titoli cartolarizzati) garantiti dai flussi di cassa generati dai crediti sottostanti. I titoli cartolarizzati vengono quindi venduti agli investitori sul mercato finanziario. Gli investitori ricevono flussi di cassa derivanti dai pagamenti dei debitori dei crediti sottostanti.

 

La cartolarizzazione offre diversi vantaggi, tra cui la riduzione del rischio per il cedente attraverso la trasformazione dei crediti in titoli negoziabili, la possibilità di ottenere finanziamenti a condizioni più favorevoli e la creazione di opportunità per gli investitori di diversificare il proprio portafoglio.

 

In sintesi, sia la cessione dei crediti in blocco che la cartolarizzazione sono strategie utilizzate per ottimizzare la gestione del rischio e migliorare l’efficienza finanziaria delle aziende e delle istituzioni finanziarie.

 

Considerazioni Finali sulla Scelta tra Pro Soluto e Pro Solvendo

Nella scelta tra cessione pro soluto e pro solvendo, è cruciale un’analisi approfondita per bilanciare i vantaggi e i rischi di entrambe le opzioni. La situazione finanziaria dell’azienda e le sue esigenze di liquidità devono essere valutate attentamente per prendere una decisione informata.

Pro Soluto Vantaggi:

  • Liquidità immediata: l’azienda riceve il pagamento completo dei crediti ceduti all’acquirente.
  • Trasferimento del rischio: una volta ceduti i crediti, l’azienda non è più responsabile per il recupero dei debiti, riducendo il rischio di perdite legate ai crediti inesigibili.
  • Semplificazione del bilancio: la rimozione dei crediti dalla contabilità può migliorare l’aspetto del bilancio dell’azienda, aumentando la sua affidabilità finanziaria agli occhi degli investitori e dei creditori.

Pro Solvendo Vantaggi:

  • Minore impatto finanziario: l’azienda può ricevere un importo maggiore per i crediti ceduti rispetto alla cessione pro soluto, anche se in forma dilazionata nel tempo.
  • Potenziale maggiore recupero: se l’acquirente riesce a riscuotere più di quanto inizialmente previsto, l’azienda può beneficiare di un rendimento superiore rispetto alla cessione pro soluto.
  • Maggiore controllo: l’azienda può mantenere un maggiore coinvolgimento nel processo di recupero dei crediti, preservando il rapporto con i propri clienti e monitorando da vicino il recupero dei debiti.

In conclusione, la decisione tra pro soluto e pro solvendo dipende dalle esigenze specifiche e dalla situazione finanziaria dell’azienda. Una valutazione accurata dei vantaggi e dei rischi di entrambe le opzioni è essenziale per fare una scelta che massimizzi i benefici a lungo termine per l’azienda.

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