Non Performing Loans: cosa sono i crediti deteriorabili (NPL)

Il sistema finanziario moderno presenta una vasta gamma di strumenti, tra cui uno dei più rilevanti è il concetto di Non Performing Loans (NPL). Ma cosa sono i non performing loans? Questo articolo esplorerà a fondo i crediti deteriorabili (NPL), spiegando cosa sono, come vengono classificati, il loro impatto sul sistema finanziario, e come vengono gestiti.

NPL è l’acronimo di Non Performing Loans, che in italiano si traduce in crediti deteriorati. Questi sono prestiti che il debitore non è più in grado di rimborsare secondo i termini contrattuali. Quando un prestito diventa NPL, significa che i pagamenti di interessi o capitale sono in ritardo di oltre 90 giorni oppure che è improbabile che il prestito venga ripagato senza l’escussione della garanzia.

I crediti deteriorati sono quei prestiti e finanziamenti concessi dalle banche ai clienti che non riescono più a rispettare le scadenze di pagamento. Non performing loans significa, quindi, prestiti non performanti, ovvero che non generano più i flussi di cassa attesi.

Un credito viene classificato come deteriorato quando il debitore è in difficoltà finanziarie, impedendogli di rispettare i pagamenti concordati. I crediti deteriorati rappresentano un rischio significativo per le banche, poiché riducono la liquidità e la capacità di finanziare nuovi prestiti.

Esistono diverse categorie di crediti deteriorati, ognuna con caratteristiche specifiche:

  1. Crediti scaduti e sconfinanti: prestiti che non sono stati rimborsati entro i termini stabiliti.
  2. Crediti inadempienti: prestiti che non generano più pagamenti, sia di interessi che di capitale.
  3. Crediti deteriorati: comprende tutte le forme di prestiti non performanti, anche quelli in sofferenza.

La classificazione degli NPL è fondamentale per la gestione del rischio. Gli NPL vengono suddivisi in base alla gravità del ritardo nei pagamenti e alla probabilità di recupero del credito. Non performing loans cosa sono e come vengono classificati dipende dal contesto normativo e dalle politiche interne della banca.

In Italia, la quantità di NPL è stata particolarmente elevata dopo la crisi finanziaria del 2008. La gestione degli NPL è diventata una priorità per le banche italiane, che hanno dovuto adottare misure straordinarie per ridurre il peso dei crediti deteriorati nei loro bilanci.

I crediti non performing hanno un impatto significativo sulle banche, riducendo la loro redditività e la capacità di concedere nuovi prestiti. Gli NPL aumentano il rischio di insolvenza per le banche, costringendole a destinare maggiori risorse alla copertura delle perdite. Questo limita la loro capacità di finanziare l’economia reale.

Il problema degli NPL non riguarda solo le singole banche, ma ha ripercussioni su tutto il sistema finanziario. Un alto livello di NPL può compromettere la stabilità finanziaria di un paese, riducendo la fiducia degli investitori e aumentando il costo del capitale per le banche.

Le istituzioni europee hanno adottato diverse normative per gestire il problema degli NPL. La Banca Centrale Europea (BCE) ha introdotto linee guida per la gestione dei crediti deteriorati, imponendo alle banche di ridurre progressivamente la loro esposizione agli NPL. Questi regolamenti mirano a migliorare la resilienza del sistema bancario e a prevenire future crisi finanziarie.

Per ridurre il volume degli NPL, le banche possono adottare varie strategie:

  1. Ristrutturazione del debito: negoziare nuovi termini di pagamento con i debitori.
  2. Vendita degli NPL: vendere i crediti deteriorati a società specializzate nel recupero crediti.
  3. Creazione di bad bank: istituire entità separate per gestire e smaltire gli NPL.

Soluzioni e strategie per la gestione degli NPL

Una delle soluzioni più efficaci per gestire gli NPL è la loro vendita a investitori specializzati. L’acquisto NPL da parte di queste entità permette alle banche di liberarsi dei crediti deteriorati, migliorando la loro liquidità e riducendo il rischio di insolvenza.

La Banca d’Italia svolge un ruolo cruciale nella supervisione delle banche italiane e nella gestione degli NPL. Fornisce linee guida e supporto tecnico per aiutare le banche a ridurre il volume dei crediti deteriorati nei loro bilanci. Inoltre, monitora costantemente la situazione degli NPL per garantire la stabilità del sistema bancario.

La BCE ha implementato una serie di misure per affrontare il problema degli NPL. Queste misure includono requisiti di capitale più rigorosi per le banche con alti livelli di crediti deteriorati e incentivi per la riduzione degli NPL attraverso la vendita o la ristrutturazione del debito. La BCE fornisce anche supporto tecnico e consulenza alle banche per aiutarle a gestire efficacemente i loro NPL.

La gestione degli NPL richiede un approccio multidisciplinare che coinvolge diverse strategie e tecniche. Le banche possono utilizzare strumenti di ristrutturazione del debito, negoziando nuovi termini di pagamento con i debitori per facilitare il rimborso. Un’altra strategia è la vendita degli NPL a società specializzate nel recupero crediti, che acquistano questi prestiti a un prezzo scontato e cercano di recuperare il massimo possibile.

Il recupero dei crediti deteriorati può avvenire attraverso diverse modalità. Le società di recupero crediti utilizzano una combinazione di negoziazioni dirette con i debitori e azioni legali per recuperare i fondi. In alcuni casi, può essere possibile recuperare solo una parte del credito, ma questo è comunque preferibile alla perdita totale.

L’acquisto NPL da parte di investitori specializzati è una pratica comune. Questi investitori acquistano i crediti deteriorati dalle banche a un prezzo scontato, assumendosi il rischio di recupero. Questo consente alle banche di liberare risorse e migliorare la loro situazione finanziaria, mentre gli investitori possono ottenere un ritorno significativo se riescono a recuperare i crediti.

La vendita degli NPL permette alle banche di pulire i loro bilanci, riducendo l’esposizione ai rischi e migliorando la loro posizione finanziaria. Inoltre, la riduzione del volume degli NPL può migliorare la fiducia degli investitori e facilitare l’accesso al capitale.

La gestione efficace degli NPL ha benefici per l’intero sistema finanziario. Riducendo il volume degli NPL, si aumenta la stabilità finanziaria e si riducono i rischi di crisi sistemiche. Questo favorisce un ambiente economico più sano e stimola la crescita.

I performing loans  sono quindi prestiti che il debitore non è più in grado di rimborsare secondo i termini contrattuali. I crediti deteriorati rappresentano una sfida significativa per le banche e il sistema finanziario. Tuttavia, esistono diverse strategie e misure per gestire e ridurre il volume degli NPL. La vendita degli NPL a investitori specializzati è una delle soluzioni più efficaci, consentendo alle banche di migliorare la loro liquidità e ridurre il rischio di insolvenza. La comprensione delle dinamiche dei non performing loans e come vengono gestiti è fondamentale per garantire la stabilità e la resilienza del sistema finanziario. Contattaci per ricevere assistenza.

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