Cessione pro solvendo: che cos’è e come effettuarla

La cessione del credito è una pratica finanziaria utilizzata da molte aziende per migliorare la liquidità e ridurre i rischi associati ai crediti. Tra le diverse modalità di cessione del credito, la cessione pro solvendo è particolarmente rilevante per le imprese che desiderano mantenere un certo grado di controllo sui crediti ceduti, pur beneficiando di un immediato apporto di liquidità. In questo articolo, esamineremo in dettaglio cos’è la cessione pro solvendo, come funziona, i suoi vantaggi e rischi, e come può essere utilizzata in modo efficace all’interno della gestione del credito aziendale.

La cessione pro solvendo è una forma di cessione del credito in cui il cedente, cioè l’azienda che cede il credito, rimane responsabile del pagamento nel caso in cui il debitore originario non adempia al suo obbligo. Questo significa che, se il debitore non paga, il cessionario (il soggetto che acquisisce il credito) può rivalersi sul cedente per recuperare la somma dovuta. In altre parole, questo tipo di cessione mantiene il cedente coinvolto nel processo di gestione del credito fino a quando il pagamento non viene effettivamente ricevuto.

Questa modalità si contrappone alla cessione pro soluto, dove il rischio di insolvenza viene interamente trasferito al cessionario. La differenza tra pro soluto e pro solvendo risiede quindi principalmente nella gestione del rischio: mentre la cessione pro soluto libera completamente il cedente dal rischio, la pro solvendo lo mantiene coinvolto, comportando una potenziale responsabilità futura.

Per comprendere meglio come funziona la cessione del credito pro solvendo, esaminiamo un esempio pratico. Supponiamo che un’azienda abbia fornito beni o servizi a un cliente, ma il pagamento non avviene immediatamente. L’azienda decide di cedere il credito a un’altra società per ottenere liquidità. Con la cessione pro solvendo, il cessionario acquisisce il diritto di riscuotere il credito, ma se il cliente non paga, il cessionario può richiedere il pagamento all’azienda cedente.

In pratica, se il cliente non salda il debito, l’azienda cedente dovrà comunque onorare l’impegno nei confronti del cessionario, garantendo così il pagamento. Questo meccanismo consente all’azienda di ottenere fondi immediati, ma comporta un certo rischio, poiché la responsabilità del pagamento non viene completamente trasferita.

La cessione del credito pro solvendo richiede la definizione di un accordo chiaro e dettagliato tra il cedente e il cessionario. Ecco i principali passaggi per effettuare una cessione pro solvendo:

  1. Accordo Iniziale: il cedente e il cessionario stabiliscono un contratto in cui vengono specificati i crediti ceduti, il prezzo di cessione e le condizioni di responsabilità in caso di mancato pagamento.
  2. Notifica al Debitore: il debitore viene informato della cessione e viene istruito a effettuare il pagamento direttamente al cessionario.
  3. Monitoraggio Continuo: il cedente continua a monitorare il pagamento del debitore per evitare che il credito diventi insolvente.
  4. Garanzia di Pagamento: se il debitore non paga, il cessionario può chiedere al cedente di garantire il pagamento. Il cedente sarà quindi tenuto a onorare il debito nei confronti del cessionario.

È fondamentale che tutti i dettagli dell’accordo siano chiaramente definiti nel contratto per evitare future controversie. Le clausole riguardanti la responsabilità del cedente sono particolarmente importanti, poiché determinano le condizioni in cui il cessionario può rivalersi su di esso.

La cessione pro solvendo offre diversi vantaggi, ma anche alcuni rischi. Tra i principali vantaggi vi è la possibilità di ottenere liquidità immediata senza perdere completamente il controllo sui crediti. Inoltre, la cessione pro solvendo comporta spesso costi inferiori rispetto alla cessione pro soluto, poiché il cedente mantiene una parte del rischio.

Tuttavia, i rischi non sono da sottovalutare. Il principale è che l’azienda cedente rimane responsabile nel caso di insolvenza del debitore. Questo può avere implicazioni significative sulla liquidità dell’azienda se non sono state adottate le opportune precauzioni. Inoltre, il cedente deve essere in grado di monitorare efficacemente i crediti per minimizzare il rischio di dover garantire il pagamento.

Per mitigare i rischi associati alla pro solvendo, le aziende dovrebbero adottare una rigorosa politica di gestione del credito e scegliere con attenzione i crediti da cedere. È inoltre consigliabile lavorare con cessionari affidabili e stabilire contratti chiari e dettagliati.

La distinzione tra pro solvendo e pro soluto è cruciale per le aziende che devono scegliere la strategia di gestione del credito più adatta. Mentre la cessione pro solvendo comporta una responsabilità residua per il cedente, la cessione pro soluto trasferisce completamente il rischio di insolvenza al factor.

Nella cessione pro soluto, l’azienda cede i crediti al terzo, ottenendo immediatamente la liquidità e liberandosi di qualsiasi rischio associato al pagamento futuro. Questo tipo di operazione è generalmente più costoso, ma offre una maggiore sicurezza finanziaria per l’azienda cedente.

Il factoring è un servizio finanziario che consente alle aziende di ottenere liquidità anticipata cedendo i propri crediti commerciali a una società di factoring. Questa operazione può avvenire in due modalità: pro soluto e pro solvendo.

Nella cessione pro soluto, la società di factoring assume il rischio di insolvenza del debitore, liberando completamente l’azienda cedente da tale rischio. Al contrario, nella cessione pro solvendo, l’azienda cedente rimane responsabile nel caso in cui il debitore non adempia al pagamento. Questa differenza è cruciale, poiché determina chi si farà carico del rischio di mancato pagamento.

È importante notare che il factoring è un’attività regolamentata e può essere esercitata solo da aziende autorizzate dalla Banca d’Italia. Mercatoria SpA, con la propria licenza 115 TULPS, non offre servizi di factoring tradizionale. Mercatoria SpA si distingue per la sua capacità di intervenire nel recupero di crediti difficili, specialmente in contesti di procedure concorsuali. A differenza del factoring, che si occupa di anticipi su fatture per società in bonis, Mercatoria acquista crediti deteriorati derivanti da situazioni di insolvenza. Questa operazione permette ai creditori di ottenere liquidità immediata anche in situazioni critiche, riducendo il rischio di perdite finanziarie.

La scelta tra cessione del credito pro solvendo e altre forme di cessione dipende dalle specifiche esigenze dell’azienda. La pro solvendo è spesso preferita da aziende che hanno un solido controllo sui propri crediti e che desiderano mantenere la possibilità di intervenire in caso di problemi. Questa opzione è particolarmente indicata per settori in cui i clienti sono considerati affidabili e dove esiste una relazione di fiducia.

Tuttavia, in contesti di mercato incerti o con clienti a rischio, il pro solvendo può rappresentare un’opzione meno sicura. In tali casi, il pro soluto potrebbe offrire una protezione maggiore, nonostante i costi più elevati. Le aziende dovrebbero quindi valutare attentamente la solvibilità dei propri clienti e il contesto economico prima di decidere quale opzione adottare.

La cessione pro solvendo rappresenta uno strumento fondamentale nella gestione del credito aziendale. Permette alle aziende di convertire crediti in liquidità, senza rinunciare al controllo sul processo di riscossione. Questo equilibrio tra flessibilità e controllo rende la cessione pro solvendo particolarmente utile per le aziende che vogliono gestire in modo proattivo i propri flussi di cassa.

Inoltre, la cessione pro solvendo consente di preservare relazioni commerciali positive con i clienti, evitando che il coinvolgimento di terzi nel recupero del credito possa danneggiare il rapporto. Per queste ragioni, molte aziende preferiscono questa modalità di cessione, soprattutto in settori dove la fiducia e la continuità delle relazioni sono essenziali.

Un aspetto cruciale della cessione del credito pro solvendo riguarda le considerazioni legali e fiscali. Dal punto di vista legale, è essenziale che il contratto di cessione sia redatto con precisione, includendo tutte le clausole necessarie per tutelare entrambe le parti. Il cedente deve assicurarsi che il contratto specifichi chiaramente le condizioni in cui il cessionario può esercitare il diritto di rivalsa.

Dal punto di vista fiscale, la cessione pro solvendo deve essere gestita correttamente per evitare problemi con l’Agenzia delle Entrate. È importante che le aziende coinvolte siano consapevoli delle normative fiscali in vigore e delle possibili implicazioni della cessione del credito, come la deducibilità delle perdite su crediti inesigibili. Un’errata gestione fiscale può comportare sanzioni e complicazioni legali, pertanto è consigliabile consultare un consulente fiscale o legale specializzato.

La cessione pro solvendo è uno strumento potente per le aziende che desiderano migliorare la propria liquidità mantenendo un certo grado di controllo sui crediti. È una scelta che richiede una valutazione attenta dei rischi e delle opportunità, soprattutto in confronto alla cessione pro soluto.

Per un approfondimento sulla differenza tra pro solvendo e pro soluto, ti invitiamo a leggere l’articolo già pubblicato sul blog di Mercatoria, disponibile qui.

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